FAQ

Quali sono gli antiepilettici da utilizzare in pazienti con epilessia secondaria a neoplasia cerebrale?

I farmaci di vecchia generazione (Carbamazepina, Fenobarbitale e Fenitoina) sono da considerarsi non più indicati come farmaci di prima scelta nel trattamento delle crisi epilettiche in pazienti affetti da neoplasia cerebrale perché sono in grado di modificare il metabolismo di molti chemioterapici, con una conseguente riduzione di efficacia. Inoltre anche molti chemioterapici modificano il metabolismo di questi antiepilettici, riducendone i livelli plasmatici e l’efficacia. Pertanto sono da preferire farmaci di nuova generazione, con scarso potere induttivo enzimatico, minori interazioni farmacologiche e minori effetti collaterali, quali Gabapentin, Lamotrigina, Levetiracetam, Oxcarbazepina, Pregabalin, Topiramato, Zonisamide.

Quali sono le interazioni farmacologiche importanti nell’epilessia secondaria a neoplasia cerebrale?

E’ oramai accertato che esiste un rischio consistente di interazioni serie tra antiepilettici di vecchia generazione e chemioterapici, e che tale rischio rappresenta uno dei punti fondamentali per la scelta dell’antiepilettico. Infatti, antiepilettici di vecchia generazione (Carbamazepina, Fenobarbitale e Fenitoina) possono incrementare il metabolismo di molti chemioterapici e del cortisone; al contrario, i chemioterapici possono aumentare il metabolismo di questi antiepilettici riducendone il livello plasmatico e quindi l’efficacia. Dal punto di vista della possibile interazione sugli altri antiepilettici, Carbamazepina, Fenobarbitale e Fenitoina sono in grado di modificare le cinetiche degli altri antiepilettici mentre ciò non avviene con Gabapentin, Lamotrigina, Levetiracetam, Oxcarbazepina, Pregabalin, Topiramato e Zonisamide.

Quali effetti collaterali particolari possono esserci nell’epilessia secondaria a neoplasia cerebrale?

La valutazione e il riconoscimento degli effetti collaterali degli antiepilettici è cruciale per la loro scelta in quanto questi incidono sulla percezione della propria qualità di vita da parte del paziente più della comparsa delle crisi stesse. Tutti gli effetti collaterali possibili nei pazienti con epilessia non oncologica, appaiono con una frequenza notevolmente maggiore nei pazienti con epilessia secondaria a neoplasie cerebrali. Inoltre nei pazienti tumorali che effettuano radioterapia la possibilità di comparsa di una importante eruzione cutanea aumenta notevolmente se assumono contemporaneamente Fenitoina, Carbamazepina o Fenobarbitale.

A quale età inizia l’epilessia?

L’epilessia è frequente nei bambini e nei giovani adulti, ma comunque chiunque ed a qualsiasi età può esserne colpito. Il 20% dei casi si presenta prima del quinto anno di vita ed il 50% prima del 25° anno. Inoltre, l’epilessia presenta un nuovo picco di incidenza dopo i 60 anni.


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Qual è il miglior farmaco per l'epilessia?Il valproato è un farmaco particolarmente efficace nell'inibizione di diverse forme di epilessia, poiché ha pochi effetti collaterali e non ha effetto sedativo secondario.

Qual è la forma di epilessia più grave?

 
Convulsioni tonico-cloniche, rappresentano il tipo più grave di crisi epilettica. In passato erano chiamate crisi di grande male. Durano qualche minuto e sono caratterizzate da una fase di contrazione intensa e da convulsioni del corpo, degli arti e del viso.

 
 

Cosa può scaturire una crisi epilettica?

Le cause possono essere genetiche o secondarie ad alterazioni e lesioni cerebrali che derivano da ictus, lesioni tumorali, infezioni o traumi, abuso di alcolici o sostanze stupefacenti.