L’uso di algoritmi aiuterà lo sviluppo di terapie contro l’insorgenza dell’epilessia
Attualmente per studiare i soggetti che soffrono di crisi epilettiche esiste l’elettroencefalogramma (EEG) che è in grado di rilevare il funzionamento del sistema nervoso centrale, analizzare le crisi epilettiche e registrare l’attività elettrica cerebrale.
L’indagine, portata avanti grazie al coordinamento di Massimo Rizzi, è fondamentale in quanto si sottolinea il fatto che si potrebbe partire proprio dalle informazioni contenute nell’analisi dell’attività elettrica del cervello per sviluppare terapie in grado di bloccare l’insorgenza dell’epilessia nei soggetti a rischio.
Inoltre, non si esclude la possibilità che la stessa tipologia di calcolo possa essere sfruttata in un prossimo futuro per l’identificazione dei singoli individui predisposti alla malattia, cosa ancora oggi impossibile.