Epilessia autoimmune: ricerca attuale a Oxford

08.09.2017 11:03

Un numero di anticorpi contro le diverse proteine ​​cellulari è stato rilevato nelle persone con epilessia, ma ciò non significa automaticamente che questi anticorpi causino epilessia. Ci sono importanti domande da porre:

  • Possono gli anticorpi causare attacchi di se stesso o ci sono altri fattori coinvolti?
  • La comparsa di anticorpi nel sangue del paziente è legata all'insorgenza dei crisi epilettiche, o si presentano più tardi, forse come risposta al processo di malattia o al trattamento?

Bethan Lang e il Gruppo Neurologia Autoimmune, presso l'Università di Oxford, hanno cercato di rispondere a queste domande, in modo che possano essere sviluppati test clinici utili per gli anticorpi causati da epilessia. Nel 2012, sono stati assegnati una sovvenzione per la UK Epilepsy Research di £ 149.916 per progredire il loro lavoro. I fondi ERUK hanno finanziato uno studio in cui 232 adulti con epilessia focalizzata di recente diagnosticata fornivano campioni di sangue che sono stati testati per una vasta gamma di anticorpi. Sono stati anche registrati dettagli importanti riguardanti le crisi epilettiche di ciascun individuo e la storia medica per cercare schemi associati a determinati anticorpi identificati.

Lo studio è ormai completo e venti persone sono state trovate di avere anticorpi che sono pensati di svolgere un ruolo nell'epilessia. Sono stati rilevati anticorpi di proteine ​​cerebrali come LGI1, CASPR2, recettori NMDA e recettori GABA. Queste proteine ​​sono coinvolte nel mantenere l'equilibrio tra eccitazione ed inibizione dei neuroni nel cervello ed è noto che troppa eccitazione o troppo piccola inibizione può portare all'epilessia. Inoltre, altre quattro persone avevano anticorpi per i quali l'obiettivo non è stato ancora identificato. Questi risultati indicano che circa il 10% delle persone con epilessia può beneficiare di immunoterapia piuttosto che un trattamento antiepilettico standard.

Ci sono caratteristiche visibili / misurabili che possono aiutare i medici a identificare persone con epilessia autoimmune?

Rispondere a questa domanda è stato un altro obiettivo principale di questo studio, e per fare questo il team di Oxford ha raccolto dettagliate informazioni mediche e sociali da tutti i soggetti. Inoltre hanno chiesto loro di sottoporsi a valutazioni cognitive. Dr Ronan McGinty, ricercatore di epilessia, è ora aderito al team per analizzare tutti questi dati; per confrontare i risultati dei 24 casi anticorpali-positivi con quelli del restante 208, per scoprire se la presenza di anticorpi causanti epilessia associati a particolari caratteristiche cliniche. In caso affermativo, questo permetterà ai medici di individuare in anticipo le persone per le quali il test degli anticorpi può essere più appropriato.