La sindrome di Lennox-Gastaut

La sindrome di Lennox-Gastaut è un'encefalopatia epilettica età dipendente, ad esordio infantile, caratterizzata dalla presenza di crisi polimorfe, farmacoresistenti, associate a deterioramento cognitivo e ad un EEG tipico.
Si manifesta in un'età compresa tra 1 e 8 anni (con un picco di incidenza a 5 anni).
Ha un'incidenza di 2 su 10.000 nati all'anno ed una prevalenza di 3 su 10.000. Costituisce il 10% delle epilessie con esordio prima dei 5 anni d'età ed il 5% delle epilessie pediatriche. Nel 70-80% dei casi è sintomatica (cioè secondaria ad una lesione o malformazione cerebrale o ad una condizione metabolici identificabile).
La sindrome di Lennox-Gastaut è caratterizzata dalla presenza di crisi epilettiche polimorfe. Le crisi più frequenti sono crisi toniche, atoniche ed assenze atipiche, cui possono associarsi crisi parziali complesse, crisi tonico cloniche generalizzate, o più raramente crisi miocloniche.
Le crisi sono frequenti e difficilmente controllabili dalla terapia, soprattutto nei bambini possono verificarsi stati di male epilettico (in genere non convulsivi). Alla sindrome epilettica si associa un ritardo mentale medio o severo, che compare o peggiora con l'esordio delle crisi, a volte associato a deficit neurologici focali. Nelle forme sintomatiche il ritardo mentale e i sintomi neurologici possono essere già presenti prima dell'esordio dell'epilessia, nei casi idiopatici i bambini sono normali prima della comparsa delle crisi e si assiste poi ad un deterioramento.
 
Il quadro elettroencefalografico è caratterizzato da:
 
- attività di fondo rallentata e disorganizzata
 
- parossismi di attività rapida
 
- punte onda lente (frequenza < 2.5 Hz) generalizzate.
 
La prognosi è sfavorevole: 80-90% dei pazienti ha crisi nonostante la terapia e presenta un ritardo mentale moderato o severo.
La diagnosi è clinica e formulata sulla base dell'osservazione di crisi polimorfe associate ad EEG tipico e deterioramento cognitivo, con insorgenza tra i 1 e i 10 anni d'età.
Gli accertamenti neuroradiologici e metabolici sono volti ad identificare la possibile causa sottostante.
La terapia si basa in genere sull'associazione di più farmaci antiepilettici, nel tentativo di controllare le crisi. Si tratta tuttavia di una epilessia farmacoresistente e più dell'80% dei pazienti continua a presentare crisi nonostante la terapia.
Spesso le modifiche terapeutiche hanno un effetto temporaneo su frequenza ed intensità delle crisi.

La sindrome di Lennox-Gastaut è un'encefalopatia epilettica età dipendente, ad esordio infantile, caratterizzata dalla presenza di crisi polimorfe, farmacoresistenti, associate a deterioramento cognitivo e ad un EEG tipico.

Si manifesta in un'età compresa tra 1 e 8 anni (con un picco di incidenza a 5 anni).

Ha un'incidenza di 2 su 10.000 nati all'anno ed una prevalenza di 3 su 10.000. Costituisce il 10% delle epilessie con esordio prima dei 5 anni d'età ed il 5% delle epilessie pediatriche. Nel 70-80% dei casi è sintomatica (cioè secondaria ad una lesione o malformazione cerebrale o ad una condizione metabolici identificabile).

La sindrome di Lennox-Gastaut è caratterizzata dalla presenza di crisi epilettiche polimorfe. Le crisi più frequenti sono crisi toniche, atoniche ed assenze atipiche, cui possono associarsi crisi parziali complesse, crisi tonico cloniche generalizzate, o più raramente crisi miocloniche.

Le crisi sono frequenti e difficilmente controllabili dalla terapia, soprattutto nei bambini possono verificarsi stati di male epilettico (in genere non convulsivi). Alla sindrome epilettica si associa un ritardo mentale medio o severo, che compare o peggiora con l'esordio delle crisi, a volte associato a deficit neurologici focali. Nelle forme sintomatiche il ritardo mentale e i sintomi neurologici possono essere già presenti prima dell'esordio dell'epilessia, nei casi idiopatici i bambini sono normali prima della comparsa delle crisi e si assiste poi ad un deterioramento.

 

Il quadro elettroencefalografico è caratterizzato da:

 

- attività di fondo rallentata e disorganizzata

 

- parossismi di attività rapida

 

- punte onda lente (frequenza < 2.5 Hz) generalizzate.

 

La prognosi è sfavorevole: 80-90% dei pazienti ha crisi nonostante la terapia e presenta un ritardo mentale moderato o severo.

La diagnosi è clinica e formulata sulla base dell'osservazione di crisi polimorfe associate ad EEG tipico e deterioramento cognitivo, con insorgenza tra i 1 e i 10 anni d'età.

Gli accertamenti neuroradiologici e metabolici sono volti ad identificare la possibile causa sottostante.

La terapia si basa in genere sull'associazione di più farmaci antiepilettici, nel tentativo di controllare le crisi. Si tratta tuttavia di una epilessia farmacoresistente e più dell'80% dei pazienti continua a presentare crisi nonostante la terapia.

Spesso le modifiche terapeutiche hanno un effetto temporaneo su frequenza ed intensità delle crisi.

"A fare il male si può provare piacere ma il piacere passa subito e il male resta. Fare il bene, invece, può costare fatica, ma la fatica passa subito e il bene resta."

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